La rabbia dei bambini (ma anche la nostra) è una tra le emozioni più faticose da accettare per noi adulti. Ci sentiamo sopraffatti, impotenti, incapaci. Ma giudicare il motivo dietro rabbia e l’emozione stessa non porta mai cose buone, vediamo perché.
Ciao sono Nicola e ho 6 anni. A volte sento dentro di me una fiammella, che piano piano cresce, arriva nella mani, nelle gambe, nella bocca e alla fine incendia tutto il mio corpo. Dovete sapere che ci sono alcune cose che mi fanno arrabbiare, ma la cosa che più di tutte fa crescere il fuoco dentro di me è quando i grandi banalizzano la mia rabbia. Quando mi dicono “su dai, non sarà mica il caso di arrabbiarsi per questa sciocchezza”. I grandi non mi capiscono. E più loro mi dicono di calmarmi, più la piccola fiammella dentro me diventa un vero e proprio incendio. E divento distruttivo poi, alzo le mani e uso parole poco gentili. Ecco però, io non voglio fare male o essere maleducato, è solo che non riesco proprio a capire. Avrò il diritto di arrabbiarmi per le ingiustizie che sento di subire, o no? E soprattutto avrò il diritto di sentire che la mia rabbia è normale e che posso provarla senza sentirmi giudicato?
A volte non ci accorgiamo che delle parole poco calibrate possono peggiorare la situazione. Provate a immedesimarvi in Nicola. Una sera tornate a casa dal lavoro dopo una giornata stressante. Il vostro collega vi ha fatto arrabbiare parecchio per qualche motivo che voi reputate importante. Le persone che vivono con voi iniziano a banalizzare il motivo della vostra rabbia, a dirvi di calmarvi che non è successo niente. Come vi sentite? La rabbia aumenta, non si placa.La stessa cosa accade ai bambini, anzi è ancora più pericoloso. Perché banalizzando le emozioni che provano saranno portati a tenere il fuoco dentro, chiuso nel loro corpo e ad incendiare tutto quanto non appena il fuoco diventa insopportabile e ingestibile. I comportamenti celano sempre un messaggio nascosto, che anche se per noi non è importante, per gli altri può esserlo. Pensiamoci.