Abbiamo visto nel post precedente che il pedagogista non è una specie di psicologo, ma è l’esperto dell’educazione e si occupa, appunto, di processi educativi e formativi. Spesso, però, non si comprende a pieno quando e perché si potrebbe avere bisogno di un pedagogista.
Essere una figura educativa di riferimento (genitore, nonno, insegnante…) per un bambino è estremamente gratificante, ma allo stesso tempo faticoso. È un percorso che può far affiorare timori, paure e confusione. Nel momento in cui queste difficoltà sono relative all’ambito dell’educazione, ecco che entra in campo il pedagogista.
Ma ricordiamoci: il pedagogista non fa diagnosi, non risolve i problemi con una bacchetta magica e in uno schiocco di dita. Al contrario viaggia insieme a te, ti accompagna verso una nuova consapevolezza, per farti prendere atto delle tue potenzialità e capacità.
Ma veniamo al dunque: quali sono gli ambiti pratici di cui si occupa il pedagogista? Nel post di oggi mi piacerebbe fare chiarezza ed elencare alcune tra le questioni educative più ricorrenti, per cui si può richiedere aiuto,.
Tutto ciò che si allontana da questi ambiti educativi richiede l’attenzione di altri professionisti. Come già spiegato, è fondamentale creare una rete di comunicazione e condivisione con tutte le figure necessarie per rendere la quotidianità dei piccoli (e del contesto familiare, sociale, scolastico di conseguenza) il più serena possibile.
Ogni tappa dello sviluppo è caratterizzata da alcune situazioni e fatiche tipiche. Per non trovarsi impreparati e per conoscere i segreti di gestione è possibile richiedere l’aiuto del pedagogista. La prevenzione in generale è importante, perché non dovrebbe esserlo anche quella educativa?
Nel prossimo articolo scopriremo l’attività imprescindibile del pedagogista: la consulenza pedagogica. Cos’è, come avviene, obiettivi e modalità.