IL VALORE POSITIVO DEI CAPRICCI

Nonostante ci diano del filo da torcere e irritino i nostri nervi, i “capricci” hanno un valore positivo, che spesso viene dimenticato. Sono una parte importante della salute emotiva del bambino e del suo benessere. Lo so bene: quando la situazione inizia a diventare faticosa, l’impulsività prende il sopravvento e l’unico pensiero che abbiamo nella testa è “Lo sta facendo apposta, mi sfida!”. 

Sono pensieri che ogni giorno, da maestra, cerco di cacciare, ma non sempre è facile. A volte perdo le staffe, reagisco male e giudico il comportamento senza pensare al messaggio che mi sta mandando.

Oggi mi piacerebbe farvi cambiare punto di vista, almeno per un attimo, per aiutarvi a non giudicare tempestivamente i comportamenti dei bambini come negativi, ma ad andare a fondo della questione, in modo da capire meglio come affrontarli. Vediamolo insieme.

  1. I bambini intorno ai 2 anni circa iniziano ad opporsi, a dire “no” a tutto, a rivendicare il possesso sulle cose con “è mio” e a reclamare la fase egocentrica dell’ ”io”. E’ estremamente fastidioso che un bambino così piccolo possa metterci in discussione, che possa contestare le proposte o le richieste. Ma attenzione, il suo “no” è la punta dell’iceberg, andiamo in profondità.A quest’età i piccoli iniziano a scoprirsi “altro” rispetto a mamma e papà, si riconoscono come persona a sé e, di conseguenza, vogliono far sentire la propria voce.Chiaramente sarebbe molto più facile e comodo avere bambini che rispondano sempre in modo affermativo alle nostre richieste, ma sarebbe giusto per il loro processo di crescita? I bambini hanno il diritto di contestare, di mettere in discussione quello che secondo noi è la cosa giusta in quel momento, di sperimentare l’ambiente, di fare esperienza. Certo, per noi è frustrante e non per questo dobbiamo permettere che decidano tutto loro, ma dobbiamo guidare, limitare e sostenere i bambini, senza, però, impedire loro di avere e verbalizzare una propria idea.Pensiamo al lungo termine: tramite l’opposizione stanno creando la propria identità, il proprio carattere e la propria personalità: così facendo, diventeranno adulti competenti, che prenderanno posizione e si batteranno per i propri pensieri.
  1. Domanda: noi adulti con chi perdiamo le staffe e ci lamentiamo più facilmente se non con le persone di cui ci fidiamo maggiormente? Lo stesso vale per i più piccoli: mamma e papà sono il loro punto fermo, il loro porto sicuro, dove tornare ogni volta che qualcosa non va. Sanno di poter dare il peggio di sé, di potersi mostrare realmente per come sono, senza utilizzare filtri o contenersi, perchè sono sicuri che i genitori non li abbandoneranno mai, qualsiasi cosa succeda. Quindi, non temete: state facendo un buon lavoro, state creando una relazione sana, autentica, di fiducia con i vostri bambini. So che è difficile pensare in questo modo durante una crisi di rabbia, ma se riuscite anche solo un secondo a cambiare punto di vista, vedrete che le cose cambieranno.
  1. I bambini non fanno i “capricci” per ripicca o per mettere alla prova l’adulto. Ricordiamoci sempre che non hanno la consapevolezza, la maturità, l’intenzionalità e, soprattutto, l’abilità e la competenza linguistica, sociale ed emotiva per verbalizzare il proprio stato d’animo. Quindi basta con le frasi “Lo fa apposta, mi sta sfidando”: non c’è autocontrollo, non c’è logica. Esprimono un bisogno nell’unico modo che conoscono.

Perciò, poniamo maggior attenzione ai nostri bambini, ascoltiamo i bisogni e i messaggi nascosti che ci inviano: diventiamo guida, esempio e porto sicuro.

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