Guardiamo il capriccio dal punto di vista del bambino: cosa ci vuole comunicare? Quali strategie possiamo adottare?
Ci sono momenti in cui per noi adulti è molto più facile e immediato catalogare i comportamenti fastidiosi, disfunzionali e esasperanti dei bambini come “capricci”.
La stanchezza, lo stress, il nervosismo e le nostre emozioni ci portano inevitabilmente a perdere le staffe (oltre che la fiducia in noi stessi), a sentirci impotenti e frustrati/e.
“Lo fa apposta, mi sfida” ci ripetiamo.
Ma i cosiddetti capricci sono, in realtà, sempre la manifestazione di un bisogno, una richiesta di aiuto in un momento di totale blackout.
“Capriccio” è una bella parola che abbiamo inventato noi adulti (responsabili) per dare un nome a una nostra fatica.
In questa serata andremo in profondità, cercheremo di scoprire cosa si cela dietro ogni manifestazione o comportamento apparentemente disfunzionale. Rifletteremo su quali sono le modalità più adeguate di gestione, per cambiare punto di vista e atteggiamento.